25 ottobre 2020
#11 I COSTRUTTORI
#10 I LIBRI
1) ALBERTO MESCHIARI, Giovan Battisti Amici - Strumenti, Circolo di riflessione a prismi;
2) JEAN-CHARLES BORDA, Descrizione e uso del cerchio di riflessione, Parigi, Didot, 1787.
3) G. B. MAGNAGHI, Gli strumenti a riflessione per misurare gli angoli, Pisa, Hoepli, 1875, p. 190.
4) ZANINI VALERIA, Gli strumenti scientifici della Specola. Catalogo in La Specola di Padova. Da torre medievale a museo, Padova, Signum Ediore, p. 158.
5) MUSEO STRUMENTI - ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE, Catalogo generale strumenti IGM, 1922, p 40.
6) JOSEPH DE MENDOZA Y RIOS, On an Improved Reflecting Circle, Adamant Media Corporation, 25 Ottobre 2002.
7) MAURICE DAUMAS, Strumenti scientifici XVII ° e XVIII ° secolo, Parigi, PUF, 1953.
8) JEAN MASCART, Borda immagina il cerchio della riflessione in La vita e le opere del cavaliere Jean-Charles de Borda, Stampa dell'Università Sorbona di Parigi, 2000.
9) TOBIA MAYER, Mémoires de Goettingen : Theoria lunae juxta systems newtonianum, t II, Londres, Richardson & Clark, , p. 325.
10) FRANCE DÉPÔT GÉNÉRAL DE LA GUERRE, Mémorial du Dépôt
Général de la Guerre, Volume 1
#09 GLI INVENTORI
L'invenzione del circolo a riflessione è principalmente da attribuire all'astronomo, cartografo e matematico tedesco Tobias Meyer. Vissuto durante l'Illuminismo, si mise in luce per la realizzazione di una particolare mappa della Svizzera e una minuziosa mappa della Luna identificando la posizione di ventiquattro suoi crateri. Una volta assegnatagli la cattedra di economia e matematica dell'Università di Gottinga, si dedicò allo studio dell'ottica, della geometria e dell'astronomia e, proprio in questo fervente periodo, realizzò lo strumento su citato.
#08 I MATERIALI
#07 IL MITO
ISSIONE E L'ALONE SOLARE
La caratteristica forma del circolo a riflessione ricorda
molto il mito greco di Issione il quale fu condannato ad essere legato ad una
ruota di fuoco fluttuante nel cielo. Elaborando un'interpretazione del mito, si
giunge ad un paragone con certi fenomeni atmosferici quale la creazione di un
alone intorno al sole che annuncia un peggioramento delle condizioni
meteorologiche. Con una ulteriore approssimazione è possibile affibbiare a questo mito un'
utilità astronomica in quanto i suoi riferimenti sono basati sullo studio degli
astri e, conseguentemente agli effetti che questo studio ha sulla vita
quotidiana. Come è facile intuire, anche lo strumento di cui si parla ha le
stesse caratteristiche seppur con fenomeni leggermente diversi!
20 ottobre 2020
#06 IL SIMBOLO
Di seguito riporto alcuni oggetti in cui il circolo a riflessione assume il ruolo di protagonista.
Chronomètre FB 1L DI Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 1L.1, un omaggio al “Cercle de Borda”
#05 IL PRINCIPIO FISICO
#04 LA SCIENZA
I campi di applicazione del circolo a riflessione (reflecting circle) sono principalmente due: quello della navigazione (navigation) e quello dell'astronomia (astronomy).
Per quanto riguarda la prima, essa racchiude tutte le tecniche per individuare la posizione della propria imbarcazione in uno specchio d'acqua ma soprattutto per raggiungere qualsiasi luogo via mare tracciando specifiche rotte. Nei tempi antichi si usavano enti naturali per orientarsi in mezzo al mare o all'oceano, stelle fisse, Sole, Luna, vento ma anche riferimenti costieri guidavano i navigatori verso le loro mete. Nei secoli, però, le necessità commerciali e sociali aumentarono e si necessitava di punti di riferimento più precisi e affidabili di quelli citati precedentemente. In questo contesto vennero realizzati strumenti come l'ottante, la bussola e ovviamente il circolo a riflessione.
Per quanto riguarda l'astronomia, essa è la scienza che guarda più ai corpi celesti che a quelli terrestri. Le sue origini sono da affibbiare ai popoli vissuti negli ultimi 3-4 millenni prima della nascita di Cristo ossia: gli Antichi Egizi, i Greci, i Babilonesi, i Maya, gli Incas, i Cinesi e altri. Un tempo studiata per fini religiosi, dalla Rivoluzione Astronomica e grazie a Galileo Galilei ha assunto un marcato valore scientifico fino a permettere all'Uomo di orientarsi sulla terraferma, comprendere certi eventi naturali o guardare "più da vicino" ciò che dista migliaia di chilometri da noi grazie a particolati strumenti tra i quali il telescopio, il cannocchiale e lo strumento di cui ci stiamo occupando.