I campi di applicazione del circolo a riflessione (reflecting circle) sono principalmente due: quello della navigazione (navigation) e quello dell'astronomia (astronomy).
Per quanto riguarda la prima, essa racchiude tutte le tecniche per individuare la posizione della propria imbarcazione in uno specchio d'acqua ma soprattutto per raggiungere qualsiasi luogo via mare tracciando specifiche rotte. Nei tempi antichi si usavano enti naturali per orientarsi in mezzo al mare o all'oceano, stelle fisse, Sole, Luna, vento ma anche riferimenti costieri guidavano i navigatori verso le loro mete. Nei secoli, però, le necessità commerciali e sociali aumentarono e si necessitava di punti di riferimento più precisi e affidabili di quelli citati precedentemente. In questo contesto vennero realizzati strumenti come l'ottante, la bussola e ovviamente il circolo a riflessione.
Per quanto riguarda l'astronomia, essa è la scienza che guarda più ai corpi celesti che a quelli terrestri. Le sue origini sono da affibbiare ai popoli vissuti negli ultimi 3-4 millenni prima della nascita di Cristo ossia: gli Antichi Egizi, i Greci, i Babilonesi, i Maya, gli Incas, i Cinesi e altri. Un tempo studiata per fini religiosi, dalla Rivoluzione Astronomica e grazie a Galileo Galilei ha assunto un marcato valore scientifico fino a permettere all'Uomo di orientarsi sulla terraferma, comprendere certi eventi naturali o guardare "più da vicino" ciò che dista migliaia di chilometri da noi grazie a particolati strumenti tra i quali il telescopio, il cannocchiale e lo strumento di cui ci stiamo occupando.
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