21 dicembre 2020

#28 LA SINTESI FINALE



Ed eccomi giunto alla parte terminale di questo excursus sul circolo a riflessione. Sono partito con le caratteristiche dell'oggetto, l'ho identificato in una delle tante immagini che lo raffigurano in cui si possono più o meno chiaramente distinguere tutte le parti che lo compongono e i diversi materiali con cui sono realizzati e che lo rendono adatto ai suoi diversi ambiti di applicazione in cui trovano posto le svariate leggi fisico-matematiche che stanno alla base del suo utilizzo e che sono descritte in svariati testi e cataloghi della letteratura scientifica. La sua fama, accompagnata anche dalla fama di chi realizzò per la prima volta l'oggetto, ha permesso il diffondersi della sua forma in altri ambiti anche non collegati direttamente allo strumento o alla sua applicazione originaria, forma che è possibile traslare in un significato più trascendente, distaccato dalla vita concreta. Il progetto originario era però imperfetto, tanto che iniziarono a prendere piede diverse varianti dello strumento, debitamente "firmati" e che ritroviamo anche nella filmografia o in alcune testate giornalistiche che ne celebravano l'esposizione nei musei, simbolo di una evoluzione continua di quella branca della scienza attraverso studi, calcoli e dati di ogni genere atti a migliorare ogni pezzo dello strumento in base al rispettivo impiego e alla rispettiva funzione dando così vita a delle peculiarità che necessariamente vollero essere riconosciute e registrate dai rispettivi  inventori in quanto uniche ed inimitabili. Giungo così ad altri aspetti e curiosità che edulcorano lo strumento, la sua storia, la sua esistenza! Un suo "parente" lo si trova infatti in un semplice francobollo tedesco risalente alla Guerra Fredda mentre un altro strumento antecedente ad esso, il sestante, lo si trova anche nei fumetti, simbolo di come strumenti diversi, con metodi di utilizzo diversi, possano avere le stesse funzioni e possano essere sottoposti alle stesse regole poiché accumunati da un certo numero di oggetti, luoghi e molto altro graviti direttamente e indirettamente attorno ad essi. Si aprono così nuovi orizzonti per il circolo a riflessione che inizia a ritagliarsi il proprio spazio in una società in continua evoluzione, soprattutto lessicale in cui ogni piccolo oggetto ha il proprio peso nella vita del singolo individuo, una società in cui lo sconfinato mondo scientifico inizia ad essere maggiormente attenzionato in ogni sua manifestazione, soprattutto in quelle improvvise, inspiegabili e complesse, dove la mente si evolve e non vede solo i vantaggi apportati da un oggetto ma anche eventuali disagi da esso derivanti, analizzandoli e schematizzandoli secondo metodi e procedure che saranno alla base del sapere "moderno".

LE COSE NELLA LETTERATURA (OFF TOPIC)


Copertina del romanzo di G. G. Màrquez

Una particolare "cosa" nella letteratura che ha attirato la mia attenzione l'ho tirata fuori leggendo il romanzo di Gabriel Garcìa Màrquez "Cent'anni di solitudine" (1967).  In una prima fase del romanzo, durante la prima generazione della famiglia Buendìa, viene descritta un particolare momento della fittizia città colombiana di Macondo in cui gli abitanti soffrivano di insonnia e di perdita della memoria a causa dell'arrivo in città di una bambina orfana di nome Rebecca. Per cercare di rimediare a tale mancanza, gli abitanti di Macondo sono costretti a scrivere dei bigliettini e ad attaccarli gli oggetti per identificarne nome e funzione. Ed è proprio grazie a questi (in cui scrivevano anche frasi per ricordare la routine quotidiana) che le "cose" assumevano le loro funzionalità, permettendone l'utilizzo nella vita quotidiana.

#27 LA MAPPA CONCETTUALE



Una mappa concettuale del circolo a riflessione

16 dicembre 2020

#26 LA CHIMICA E GLI STRUMENTI SCIENTIFICI

 


Corrosione galvanica di una tubazione in ottone

Così come ogni lega metallica non trattata in un modo specifico con una certa percentuale di elementi inossidabili, anche l'ottone, il materiale principale che costituisce il nostro strumento è soggetto ad uno dei fenomeni chimici più frequenti, la corrosione o, più nello specifico, la corrosione galvanica.
Essi sono due fenomeni molto frequenti durante l'utilizzo dello strumento infatti, mentre la corrosione galvanica avviene durante saldature o in generale un contatto tra due leghe diverse con una differenza di potenziale diversa, la prima, la semplice corrosione, la si trova proprio nei campi di applicazione del circolo a riflessione, ossia la nautica e gli ambienti marini dove l'acqua salata, altamente corrosiva, viene a contatto con la superficie in ottone dello strumento, minandone l'integrità.
Tale problema è stato risolto mediante la successiva realizzazione dell'oggetto mediante una lega di ottone e nichel in modo tale da evitare la formazione dell'ossido relativo ad esso in superficie.

02 dicembre 2020

#25 COSE PERSONALI


Passato: un piccolo orsacchiotto comprato circa dieci anni fa in un centro commerciale nell'entroterra siciliano


Presente: la abbasso, la alzo, la dimentico quando sono di fretta, la butto, ormai non si può vivere senza mascherina
 

Futuro: serie di tappi di vino raffiguranti la data della fine di ogni semestre, si spera di collezionarne sei in totale per la triennale.

29 novembre 2020

#24 LE PAROLE NELLA STORIA

In questo step andremo ad analizzare, tramite Google Books Ngram Viewer la frequenza di utilizzo di quattro parole attinenti lo strumento: riflessione, specchio (uno dei componenti più importanti dello strumento) e circolo (forma di molti strumenti astronomici dei secoli passati) in tre lingue diverse (italiano, inglese e francese) e in un arco temporale di quattro secoli e diciannove anni (1600 d.C. - 2019 d.C.) commentando i diversi valori ottenuti.

Iniziamo con il grafico in italiano, in esso possiamo notare come vi sia una sostanziale differenza tra la parola circolo e le parole specchio e riflessione esattamente nell'anno 1749. Ciò sarà dovuto probabilmente al fatto che in quel periodo venivano già progettati il circolo a riflessione (di Amici) ma anche il circolo ripetitore quindi la parola era molto in voga negli ambiti astronomico e nautico.
Già dal 1800 notiamo invece come le parole specchio e riflessione vedano salire la propria frequenza, incremento dovuto molto probabilmente all'introduzione di altri strumenti che sfruttano sempre il principio della riflessione mediante prismi o specchi.



Per quanto riguarda il mondo anglosassone, la parola circolo vede il suo picco sempre intorno al 1750 quando ancora le parole specchio e riflessione non erano molto frequenti. Invece dal 1800 notiamo come vi sia una ripresa delle parole riflessione (che raggiunge un picco massimo molto alto intorno agli anni 2000) e specchio che via via viene sempre più usato fino ad avere un picco anch'esso intorno al 2000.


Per concludere analizziamo il contesto francese che vede caratteristiche molto simili ai due contesti precedenti, si può notare come il periodo di picco della parola circolo sia sempre collocato intorno al 1750 mentre la parola specchio si mantiene bassa. La motivazione di ciò è da affibbiare al fatto che molti strumenti della stessa famiglia del circolo a riflessione siano stati prodotti in Francia (si vedano Borda o Lenoir) e conseguentemente l'utilizzo delle due parole citate era sovente nei testi scientifici francesi.
Successivamente vi è un decadimento della parole circolo e riflessione mentre la parola specchio vede l'innalzamento del proprio utilizzo.


26 novembre 2020

#23 LA NORMATIVA


In assenza di normative nazionali e internazionali riguardanti l'impiego dello strumento o di strumenti ad esso analoghi come il circolo ripetitore o il circolo a riflessione a prismi, ho deciso di riportare le normative riguardanti l'unità misura degli angoli, grandezze che oggetto di misura proprio dello strumento e stabilite dall' International Organization for Standardization (ISO).

Dato che parliamo di angoli, le due unità di misura che ci vengono in mente sono i gradi e i radianti. Essi furono standardizzati dapprima nella norma ISO 31-1 facente parte delle norme del Sistema Internazionale indicate come ISO 31 che confluirono a partire dal 2006, nella nuova norma soprannominata ISO 80000-3 facente parte della famiglia più generica delle ISO/IEC 80000.

25 novembre 2020

#22 UN MANUALE D'USO


Manuale d'uso originale scritto da Borda

L'utilizzo dello strumento non è affatto complicato, lo stesso Borda riesce a descriverlo nel suo manuale relativamente in poche righe. 
Supponiamo di voler misurare la differenza angolare orizzontale tra due punti, ad esempio un faro ed un campanile, ben visibili sulla carta nautica e dal mare. Impugniamo con fermezza lo strumento e puntiamo il cannocchiale, attraverso la parte superiore del suo campo, su un oggetto di riferimento. Successivamente sblocchiamo, con l’apposita leva, lo specchio grande e lo ruotiamo fino a quando nella parte inferiore del campo del cannocchiale compaia il secondo oggetto. A questo punto blocchiamo lo specchio grande e affiniamo con la vite di richiamo la collimazione dei due oggetti. Potremo quindi leggere la differenza angolare tra i due (nell’esempio 45° 20’). Nell’uso del circolo a riflessione conviene sempre prendere oggetti bassi sull’orizzonte o comunque collimare le loro proiezioni sull’orizzonte per avere una misura più precisa e non incorrere in errori rilevanti.


Esempio modalità di impiego dello strumento

#21 NEI FUMETTI


Vignetta tratta dal fumetto di Tintin

In assenza di fumetti in cui figurino il circolo a riflessione o il circolo ripetitore, sono stato costretto a ricercare nei fumetti un loro "stretto parente" ossia il sestante. Una delle serie di fumetti più famosi in cui figura il sestante è "Le avventure di Tintin" in cui, insieme al protagonista Tintin, figura il personaggio del Capitano Archibald Haddock, un capitano della marina mercantile che, in mezzo al mare, fa spesso uso del sestante in varie vignette per effettuare le misure necessarie alla navigazione.

19 novembre 2020

#20 IL MARCHIO

 


Esemplare di un circolo a riflessione venduto ad un'asta


Come simbolo del circolo a riflessione riporto il marchio di uno dei costruttori ossia Etienne Lenoir che riporta la sua firma e il numero seriale 475 di questo pezzo realizzato intorno al 1790 a Parigi.


Particolare del marchio del costruttore

13 novembre 2020

#19 L'ABBECEDARIO

Elenco qui di seguito alcune delle innumerevoli parole che riconducono la nostra memoria allo strumento oggetto della trattazione!

A come azimut

B come bambini (alcuni bambini francesi hanno ricreato lo strumento con materiali a basso costo e di uso comune).

C come crest (targa di una nave della Marina Militare Francese dove compare il circolo a riflessione)

D come distorsione

E come ebano

F come faro (usato spesso come punto di riferimento)

G come geografia

H come Hubble 

I come Issione (figura inerente ad un mito approssimabile allo strumento)

L come Lenoir (uno degli inventori che più hanno prodotto e firmato lo strumento)

M come mare (principale luogo di utilizzo)

N come navigazione

O come officina

P come pigreco

Q come quadratura

R come riflessione

S come specchietto

T come Tobias Mayer (inventore del circolo a riflessione)

U come UFO (un circolo ripetitore, simile a quello a riflessione, fluttua per i cieli simulando un UFO)

V come veliero

Z come zenit

12 novembre 2020

#18 IL FRANCOBOLLO

 


Francobollo della Repubblica Federale Tedesca (RFG) raffigurante un circolo ripetitore


In assenza di un francobollo che rappresenti esattamente il circolo a riflessione, ne riporto uno collegato ad un altro strumento ad esso assai vicino ossia il circolo ripetitore.

Questo singolare francobollo fu emesso il 4 Ottobre del 1981 dalla Repubblica Federale Tedesca.

Esso misura 35 mm di larghezza e 35 di lunghezza e aveva un valore facciale di 40+20 pfenning (moneta della Germania Ovest antecedente all'euro).

11 novembre 2020

#17 I BREVETTI


Prima pagina del brevetto

Per quanto riguarda i brevetti del circolo a riflessione, nonostante la prima realizzazione avvenne a metà del XVIII secolo, nel 1752, il primo e l'unico brevetto ufficiale fu concesso soltanto più di un secolo dopo, il 31 Gennaio 1888 all'inglese Charles Harrison Townsend e riportava (e riporta ancora) il numero 377.280


Seconda pagina del brevetto

Trovate il file completo del brevetto qui

08 novembre 2020

#16 ANATOMIE


Immagine recante un sezionamento del circolo a riflessione
Fonte: Gallica p.35

Per meglio capire il circolo a riflessione, analizziamo tutti i suoi particolari
In ordine troviamo:
Figura 1: vista dal piano orizzonte dello strumento;
Figura 2: vista dal piano verticale dello strumento;
Figura 3: supporto per gli specchi più piccoli;
Figura 4: supporto per lo specchio più grande;
Figura 5: perni di fissaggio e registrazione delle varie parti;
Manico in ebano;
Figura 6: sezione trasversale dei punti R;
Figura 7: parte utile per certe specifiche verifiche di cui non viene fatta menzione;
Figura 8: supporto per una vite di regolazione;



 

02 novembre 2020

#15 I NUMERI


Al circolo a riflessione sono legati specifici numeri che indicano una particolarità o una caratteristica dello strumento, vediamoli insieme!

26-30: range del diametro interno (in centimentri) dello strumento;

31: la norma ISO che descrive le unità di misura internazionali degli angoli.

120: i gradi massimi che inizialmente potevano essere misurati

125: pagine del testo di Borda dedicato totalmente allo strumento;

180: i gradi che si poterono migliorare a seguito di un miglioramento apportato da Giovanni Battista Amici.

720: le suddivisioni della circonferenza costituente lo strumento;

760: Franchi necessari per acquistare un circolo a riflessione intorno al 1840;

1752: l'anno in cui Tobias Mayer realizzo il primo modello dello strumento;

1888: anno in cui venne rilasciato il brevetto dello strumento;

 

#14 LA TASSONOMIA



L'albero tassonomico del circolo a riflessione


 

01 novembre 2020

#13 LA PUBBLICITÀ


Prima pagina del Giornale di Parigi

Il circolo a riflessione era uno strumento abbastanza particolare e proprio per questa sua peculiarità non era molto citato nelle conversazioni e ancor peggio nelle riviste scientifiche o nei giornali.
Si riporta un estratto del volume 21 del Journal de Paris in cui il circolo a riflessione viene citato nella data del 19 Maggio 1808 in merito ad un a visita di una delegazione di professori universitari i quali vennero condotti all'osservatorio parigino in cui ammirarono lo strumento nella sua versione realizzata da Borda. Inconsueta forma di pubblicità sia per lo strumento che per il prestigioso luogo in cui veniva conservato.


Estratto della seconda pagina in cui viene menzionato lo strumento

 

#12 NEL CINEMA

 


Il circolo a riflessione figura dal minuto 1.40 e compare molto spesso in un cortometraggio di 12.35 minuti curato dalla Marine Nationale Francese.

Link del cortrometraggio

25 ottobre 2020

#11 I COSTRUTTORI

Tra i costruttori del circolo a riflessione ricordiamo il francese Jean-Charles, Cavaliere di Borda,  il tedesco Tobias Mayer e il britannico John Bird.





#10 I LIBRI

 


Le opere riguardanti il circolo a riflessione sono le seguenti:

1) ALBERTO MESCHIARI, Giovan Battisti Amici - Strumenti, Circolo di riflessione a prismi;

2) JEAN-CHARLES BORDA, Descrizione e uso del cerchio di riflessione, Parigi, Didot, 1787.

3) G. B. MAGNAGHI, Gli strumenti a riflessione per misurare gli angoli, Pisa, Hoepli, 1875, p. 190.

4) ZANINI VALERIAGli strumenti scientifici della Specola. Catalogo in La Specola di Padova. Da torre medievale a museo, Padova, Signum Ediore, p. 158.

5) MUSEO STRUMENTI - ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE, Catalogo generale strumenti IGM, 1922, p 40.

6) JOSEPH DE MENDOZA Y RIOS, On an Improved Reflecting Circle, Adamant Media Corporation, 25 Ottobre 2002.

7) MAURICE DAUMAS, Strumenti scientifici XVII ° e XVIII ° secolo, Parigi, PUF, 1953.

8) JEAN MASCART, Borda immagina il cerchio della riflessione in La vita e le opere del cavaliere Jean-Charles de Borda, Stampa dell'Università Sorbona di Parigi, 2000.

9) TOBIA MAYER,  Mémoires de Goettingen : Theoria lunae juxta systems newtonianum, t II, Londres, Richardson & Clark,  , p. 325.

10) FRANCE DÉPÔT GÉNÉRAL DE LA GUERRE, Mémorial du Dépôt Général de la Guerre, Volume 1


#09 GLI INVENTORI

 


L'invenzione del circolo a riflessione è principalmente da attribuire all'astronomo, cartografo e matematico tedesco Tobias Meyer. Vissuto durante l'Illuminismo, si mise in luce per la realizzazione di una particolare mappa della Svizzera e una minuziosa mappa della Luna identificando la posizione di ventiquattro suoi crateri. Una volta assegnatagli la cattedra di economia e matematica dell'Università di Gottinga, si dedicò allo studio dell'ottica, della geometria e dell'astronomia e, proprio in questo fervente periodo, realizzò lo strumento su citato. 

#08 I MATERIALI

 


I principali materiali che costituiscono lo strumento sono:

1) Ottone: utilizzato per realizzare la circonferenza dello strumento, i lembi, il cannocchiale e l'alidada. Il campo di impiego di questo materiale è principalmente quello musicale, sono infatti numerosi gli strumenti a fiato che ne fanno uso oppure anche qualche strumento a corda come l'arpa. Non mancano però altri oggetti come le maniglie delle porte, le campane, le valvole per l'idraulica, gli specchi, i gambi delle lampade, le strutture dei letti e i case degli orologi.

2) Vetro: trova impiego nella realizzazione delle lenti (o dei prismi, a seconda delle varianti) dello strumento. Negli anni ha visto un notevole sviluppo nell'utilizzo quotidiano, lo si trova infatti nelle automobili, nelle finestre di casa, nei cellulari, nelle decorazioni di casa (famoso il vetro di Murano) e negli elettrodomestici di uso comune.

#07 IL MITO


ISSIONE E L'ALONE SOLARE

La caratteristica forma del circolo a riflessione ricorda molto il mito greco di Issione il quale fu condannato ad essere legato ad una ruota di fuoco fluttuante nel cielo. Elaborando un'interpretazione del mito, si giunge ad un paragone con certi fenomeni atmosferici quale la creazione di un alone intorno al sole che annuncia un peggioramento delle condizioni meteorologiche. Con una ulteriore approssimazione è possibile affibbiare a questo mito un' utilità astronomica in quanto i suoi riferimenti sono basati sullo studio degli astri e, conseguentemente agli effetti che questo studio ha sulla vita quotidiana. Come è facile intuire, anche lo strumento di cui si parla ha le stesse caratteristiche seppur con fenomeni leggermente diversi!


20 ottobre 2020

#06 IL SIMBOLO

 Di seguito riporto alcuni oggetti in cui il circolo a riflessione assume il ruolo di protagonista.




Crest Nave

 Idro-Oceanografica Borda Marina Militare Francese






Chronomètre FB 1L DI Ferdinand Berthoud Chronomètre FB 1L.1, un omaggio  al “Cercle de Borda”




Riproduzione di un circolo a riflessione da parte di bambini francesi


Augmented Reflecting Circle

#05 IL PRINCIPIO FISICO

 




Circolo a riflessione secondo Borda

Per quanto riguarda il principio dello strumento oggetto dell' analisi, esso vede il susseguirsi dei seguenti passaggi.  Il lembo le cui graduazioni erano il doppio di quanto è in realtà era diviso in 720 parti. L’angolo o "distanza angolare" dei due punti osservati si otteneva leggendo sul lembo la differenza angolare fra le due alidade. Due vernieri permettevano la lettura. Si eliminava cosi l’errore fisso di uno zero mal posizionato e di una graduazione sempre più o meno falsata (errori insiti in ogni strumento, causati da inevitabili imperfezioni nella suddivisione del lembo commesse durante la costruzione dell’apparecchio). Una impugnatura perpendicolare al piano del lembo permetteva non solo l’osservazione delle distanze verticali ma anche l’osservazione delle distanze sul piano orizzontale, le più frequenti nel calcolo dei punti fra le distanze lunari.

#04 LA SCIENZA

 


Nave scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare Italiana

I campi di applicazione del circolo a riflessione (reflecting circle) sono principalmente due: quello della navigazione (navigation) e quello dell'astronomia (astronomy).

Per quanto riguarda la prima, essa racchiude tutte le tecniche per individuare la posizione della propria imbarcazione in uno specchio d'acqua ma soprattutto per raggiungere qualsiasi luogo via mare tracciando specifiche rotte. Nei tempi antichi si usavano enti naturali per orientarsi in mezzo al mare o all'oceano, stelle fisse, Sole, Luna, vento ma anche riferimenti costieri guidavano i navigatori verso le loro mete. Nei secoli, però, le necessità commerciali e sociali aumentarono e si necessitava di punti di riferimento più precisi e affidabili di quelli citati precedentemente. In questo contesto vennero realizzati strumenti come l'ottante, la bussola e ovviamente il circolo a riflessione.


Immagine della Via Lattea

Per quanto riguarda l'astronomia, essa è la scienza che guarda più ai corpi celesti che a quelli terrestri.  Le sue origini sono da affibbiare ai popoli vissuti negli ultimi 3-4 millenni prima della nascita di Cristo ossia: gli Antichi Egizi, i Greci, i Babilonesi, i Maya, gli Incas, i Cinesi e altri. Un tempo studiata per fini religiosi, dalla Rivoluzione Astronomica e grazie a Galileo Galilei ha assunto un marcato valore scientifico fino a permettere all'Uomo di orientarsi sulla terraferma, comprendere certi eventi naturali o guardare "più da vicino" ciò che dista migliaia di chilometri da noi grazie a particolati strumenti tra i quali il telescopio, il cannocchiale e lo strumento di cui ci stiamo occupando.

12 ottobre 2020

#03 IL GLOSSARIO



Il circolo a riflessione si compone delle seguenti parti: 
1) Cerchio: figura geometrica piana che in questo caso è impiegata nel campo della navigazione e per effettuare misura topografiche. Il diametro misurava, tipicamente, meno di un piede (ossia 30,48 centimetri). Esistono strumenti con diametri di 20 cm ma anche di 26.

2)Prisma in geometria solida è un poliedro le cui basi sono due poligoncongruenti di n lati posti su piani paralleli e connessi da un ciclo di parallelogrammi (le "facce laterali").

3)Bracci: presenti in un numero pari a tre.

4)Lente di ingrandimento: consentiva di leggere le suddivisioni che nel  Circolo erano pari a 720;

5)Cannocchialeè uno strumento ottico a rifrazione per l'osservazione di oggetti lontani. Nella sua forma più semplice è costituito da due lenti, poste alle estremità di un tubo, una con funzione di obiettivo e l'altra di oculare.

6)AlidadaParte di uno strumento misuratore di angoli solidale con l'apparecchio allineatore (cannocchiale) e recante un indice atto a individuare l'angolo da essa formato con la parte fissa dell'apparecchio (lembo).

7)Specchio: spesso usato al posto dei prismi per far sovrapporre l'immagine dei due oggetti usati come punti di riferimento.

#02 L'IMMAGINE



Circolo a riflessione secondo Borda

Indirizzo internet: Museo della specola, Bologna (ultima consultazione 12/10/2020 17.56).

#01 IL NOME

Il circolo a riflessione è uno strumento inventato intorno alla metà del XVIII secolo che veniva adoperato nei campi della navigazione e dell'astronomia, permettendo un incremento della precisione durante le misure degli angoli. Lo strumento è costituito da un cerchio graduato in 720 parti e tre bracci atti ad effettuare le dovute misure in tre punti diversi dello strumento. Un braccio vede inseriti da un lato il cannocchiale e dall'altro uno specchietto secondario; nell'altro, fissato al centro, vi è invece lo specchio primario. Solitamente lo strumento è edulcorato con alcune parti non proprio essenziali come: un manubrio in ebano, quattro filtri da inserire davanti lo specchio principale, 5 filtri da collocare davanti lo specchietto secondario o tra i due specchi e infine due piccole lastre di ottone posizionare a 90° e utili ad effettuare la rettifica dello strumento.
Di seguito l'elenco delle traduzioni dello strumento nelle lingue più diffuse e parlate del Mondo. 
Circolo a riflessione (italiano);
Reflecting circle (Inglese);
Reflexionskreis (Tedesco);
Cercle de réflexion (Francese);
Círculo reflectante (Spagnolo);
反射圈 (Cinese tradizionale);


L'origine del nome deriva dal fallimento del precedente nome affibbiatogli ossia "Circolo moltiplicatore a prismi". L'attuale denominazione è da attribuire ad una vendita dell'oggetto registrata ne "Libro de' Conti del Laboratorio" di Giovanni Battista Amici effettuata il 16 Novembre ai due astronomi Robinson e Cooper che lo pagarono 769 franchi.